Sistema di riscaldamento originario: gasolio, anno 1997
Nuovo sistema di riscaldamento: pompa di calore geotermica (sotterranea: pozzo artesiano)
Consumo di energia originario, all’anno: ca. 3’500 l
Nuovo consumo di energia, all’anno: non noto, circa CHF 1’000.‑ di elettricità nel primo anno.
Fabbisogno d’investimento: CHF 55’000.-
Finanziamento: sovvenzioni CHF 10’000.- + aumento ipoteca CHF 45’000.-
Jan Meier* di Arbon nel Canton Turgovia ha trasformato la sua casa unifamiliare (anno di costruzione 1946) in un modello energetico, facendo sostituire l’impianto di riscaldamento a gasolio con una pompa di calore geotermica.
*Nome modificato e noto alla redazione
Il nostro attuale sistema di riscaldamento a gasolio del 1997 causava ogni anno costi di manutenzione sempre più ingenti e la fine del suo ciclo di vita si avvicinava in modo lento, ma inesorabile. Quindi è diventato chiaro che avremmo dovuto occuparci della sostituzione del riscaldamento.
Dopo aver rilevato la casa nel 2012, abbiamo fatto realizzare un CECE®Plus in tempi relativamente brevi e abbiamo scoperto che, nonostante l’età dell’edificio, nel caso di un’eventuale sostituzione del riscaldamento avremmo potuto valutare anche il passaggio alle energie rinnovabili. Fin dall’allestimento del CECE ci siamo sempre rivolti al nostro consulente energetico per coordinare le decisioni relative ai successivi investimenti, anche in un contesto di modernizzazione energetica. Quindi era chiaro che lo avremmo chiamato a breve e che gli avremmo chiesto qual era la cosa più opportuna da fare.
In linea di principio, sono stati presi in considerazione tutti i termovettori. In parole povere, dovevamo prendere una decisione: bassi costi di investimento (semplice sostituzione con impianto a gasolio), ma rischio di come si svilupperà il problema dei combustibili fossili nei prossimi 25 anni, oppure conversione a un sistema di riscaldamento rinnovabile e quindi maggiori investimenti iniziali, ma minori costi negli anni successivi. La nostra scommessa: sul lungo termine saranno le energie rinnovabili a prevalere. Oltre agli aspetti monetari, però, c’è un altro aspetto fondamentale che gioca un ruolo molto personale: abbiamo una figlia di 5 anni e mi sono chiesto come avrei potuto spiegarle in futuro la scelta di rimanere aggrappati ai combustibili fossili quando invece sarebbe stato possibile scegliere il rinnovabile.
Era quindi chiaro che dovevamo scegliere tra il calore dell’aria e il calore geotermico. Alla fine, la decisione è andata a favore dell’energia geotermica e, quindi, non dobbiamo installare attrezzature in giardino e possiamo anche fare a meno di un contratto di manutenzione. I costi tra aria ed energia geotermica differiscono di quasi CHF 8’000.-. Per noi era importante.
In linea di principio no. Viste le condizioni geologiche (pozzo artesiano) non abbiamo potuto esimerci dall’interpellare una società specializzata e la trivellazione ha dovuto essere accompagnata da un geologo, ma sono state due operazioni semplici. In circostanze normali, l’offerta si sarebbe ridotta di altri CHF 2’500.- circa.
A causa dei costi di investimento di circa CHF 55’000.- è stato chiaro fin dall’inizio che avremmo dovuto parlare con la banca, perché non volevamo e non potevamo pagare l’importo dell’investimento in contanti.
La pompa di calore geotermica è in funzione da 14 mesi. Quest’anno abbiamo risparmiato circa CHF 2’000.- sui costi energetici. Ma, cosa ancora più importante, è sparita l’incertezza iniziale: andrà tutto bene con la trivellazione? Riusciremo davvero a riscaldare? Al momento, nella mezza stagione il riscaldamento rimane in funzione anche di notte e, ciononostante, i costi sono bassi. Questo significa che riscaldiamo un po’ di più rispetto a prima con il riscaldamento a gasolio.
Alla fine per riuscire a ottenere un finanziamento conveniente abbiamo aumentato l’ipoteca. Le sovvenzioni del cantone e del comune ammontavano in definitiva a quasi CHF 10’000.-, per cui abbiamo finanziato il passaggio in tutto con CHF 45’000.-. Va sottolineato, tuttavia, che il prezzo include anche i costi aggiuntivi per la sede particolare (pozzo artesiano) e l’affiancamento da parte di un geologo.
La nostra scommessa: sul lungo termine saranno le energie rinnovabili a prevalere.
Senza dubbio. Se è finanziariamente fattibile, lo consiglio vivamente. Da un punto di vista molto personale, è sempre una bella sensazione riscaldare la nostra casa con un «buco» in terra. E se il pozzo resisterà davvero 50 anni, fino ad allora potremo limitarci, se necessario, a sostituire i singoli componenti tecnici in cantina.
Quando abbiamo rilevato la casa 8 anni fa e abbiamo fatto allestire il CECE®Plus, era più o meno chiaro dove ci fosse del potenziale. Ma era anche chiaro cosa non avremmo fatto, ossia isolare la facciata. Da allora, abbiamo sempre incluso l’aspetto energetico in tutti i nostri investimenti, ad esempio, oltre alla nuova porta d’ingresso (che era ancora del 1946), abbiamo sostituito anche le finestre della cantina e, quando abbiamo dovuto togliere i tappeti al piano superiore, abbiamo isolato la soffitta. Anche quando lo scaldabagno si è guastato, l’abbiamo sostituito con un boiler a pompa di calore. Come nuovi proprietari di abitazione, abbiamo imparato implicitamente quali sono le possibilità disponibili e a chi dobbiamo rivolgerci per ottenere informazioni utili per le nostre decisioni.