Emissioni di CO₂ ridotte del 90% grazie a un nuovo riscaldamento

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Per dare un contributo alla protezione del clima, le nove case plurifamiliari della cooperativa di costruzione di abitazioni La Paix di Nyon sono state dotate di soluzioni energeticamente all’avanguardia. In particolare, è stato sostituito anche l’impianto di riscaldamento. Al posto del vecchio impianto a gas, oggi gli appartamenti sono riscaldati primariamente mediante pompe di calore.

Dal 2021, grazie a un ampio risanamento, le nove case plurifamiliari della cooperativa di costruzione di abitazioni La Paix di Nyon, fondata nel 1946, funzionano in modo più efficiente dal punto di vista energetico e utilizzano energia da fonti rinnovabili. Mentre gran parte del fabbisogno annuale di elettricità viene coperto mediante i pannelli solari installati sui tetti, pompe di calore garantiscono temperature adeguate nei locali. L’approvvigionamento energetico viene garantito attraverso un mix energetico diversificato e un sofisticato sistema di monitoraggio dei consumi. «I flussi di energia tra le case sono flessibili e vengono costantemente ottimizzati tramite un sistema di contatori intelligenti», spiega il responsabile del progetto Tobia Wyss. Il riscaldamento centralizzato a gas del complesso è stato mantenuto come soluzione di back-up ma, prima di fare ricorso al gas, i membri della cooperativa, che ora è anche una comunità di consumatori, si aiutano fornendosi energia a vicenda. «L’intero complesso costituisce una comunità di consumatori quasi autonoma», spiega con giusto orgoglio Michel Piguet, presidente della cooperativa La Paix, considerando che si tratta di una forma ancora poco diffusa in Svizzera.

Esperti avevano consigliato di sostituire il riscaldamento

Il risanamento non ha preso il via sulla base di un grande progetto visionario. La cooperativa aveva semplicemente espresso il desiderio di sfruttare i tetti per la produzione di energia solare, dando così un contributo alla protezione del clima. Tuttavia, da un’approfondita analisi è emerso sarebbe stato conveniente effettuare un risanamento completo, con passaggio dal riscaldamento centralizzato a gas a un sistema basato su fonti rinnovabili. «Grazie all’analisi, abbiamo capito dove era necessario intervenire e dove invece no», spiega Tobia Wyss.

Sebbene l’economicità del risanamento non sia mai stata l’obiettivo principale, essa ha avuto fin dall’inizio un ruolo importante. Gli investimenti non dovrebbero comportare aumenti del canone di affitto. «Siamo una cooperativa per famiglie e persone con redditi medio-bassi» spiega Sandrine Du Pasquier, gerente della cooperativa. Anzi, il committente dei lavori puntava a una riduzione dei costi energetici per i suoi affittuari.

Una pompa di calore centralizzata avrebbe avuto costi elevati

Per la realizzazione si è concordato di procedere a tappe. Per cominciare, è stato effettuato il risanamento della casa numero cinque come progetto pilota. Si è proceduto a isolare la superficie del tetto, montare i pannelli solari e sostituire il riscaldamento a gas con una pompa di calore aria-acqua. Il risultato è stato convincente dal punto di vista dell’efficienza energetica e del comfort abitativo e la cooperativa ha dato quindi il via libera al risanamento dei restanti immobili. Ogni casa è stata dotata di una propria pompa di calore, integrata nell’immobile e invisibile dall’esterno. Nel caso della cooperativa La Paix, questa soluzione è risultata più conveniente rispetto a una pompa di calore centralizzata per tutti gli edifici. Inoltre, ha anche consentito di evitare la dispersione di calore nelle condutture esterne che collegano gli edifici. Le case plurifamiliari più piccole, con sei appartamenti, sono state equipaggiate con una pompa di calore aria-acqua, mentre per i fabbricati più grandi, con 16 unità abitative, è stata installata una sonda geotermica con prestazioni superiori. Gli interventi hanno permesso di ridurre del 20% il fabbisogno di riscaldamento e del 90% le emissioni di CO₂del quartiere.

Risanamento della cooperativa La Paix di Nyon (VD)

9 case plurifamiliari, 104 appartamenti, 300 abitanti

Anno di costruzione: edifici più vecchi: anni 1948-1956, due edifici più nuovi: 2012 (standard Minergie)

Misure per l’efficienza energetica

  • Isolamento del tetto: 1800 m²

  • Potenza delle 9 pompe di calore totali: 300 kW

  • Potenza degli impianti fotovoltaici: 335 kWp

  • Possibilità di ricarica per auto elettriche

Altri lavori

Sostituzione dell’illuminazione esterna, rinverdimento dell’edificio di economia rurale (preservazione della biodiversità), decalcificazione delle tubature dell’acqua non potabile, tinteggiatura della facciata, ristrutturazione e upgrade dell’infrastruttura elettrica.

Investimento totale: 5’300’000 CHF (di cui l’85% per interventi energetici), finanziato tramite il fondo di rinnovazione della Confederazione.

Sostegno finanziario del Programma Edifici: 330’000 CHF

Sostegno finanziario totale: 600’000 CHF

Nota: dal 1o gennaio 2025 viene inoltre incentivata la sostituzione degli impianti di riscaldamento a combustibili fossili e dei riscaldamenti fissi a resistenza elettrica mediante produzione di calore da energie rinnovabili con una potenza superiore a 70 kW nonché degli impianti di riscaldamento decentralizzati a olio combustibile, a gas naturale ed elettrici a resistenza privi di sistema idraulico di distribuzione del calore.

Informatevi sugli incentivi di Confederazione e Cantoni su Programma Edifici e franchi energia.

Sul sito web del Programma Edifici trovate inoltre l’accesso diretto per presentare le domande di incentivi.

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