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Buono a sapersi: riscaldamento a pellet

Il passaggio da impianti a olio combustibile o gas naturale a sistemi che utilizzano fonti rinnovabili rappresenta un importante contributo alla protezione del clima. I combustibili fossili sono infatti corresponsabili del fatto che il settore dell’edilizia figuri tra i maggiori produttori di emissioni di CO2 del Paese. I sistemi di riscaldamento a pellet sostituiscono praticamente uno a uno i vecchi impianti a olio combustibile. Ecco a cosa prestare attenzione.

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I sistemi a pellet sono indicati principalmente per i vecchi edifici con radiatori o sistemi misti e in generale possono essere utilizzati senza cambiare la canna fumaria o modificare gli allacciamenti esistenti. Come nel caso del Riscaldamento a olio combustibile, consentono anche elevate temperature di mandata. Di conseguenza, normalmente non è necessario apportare modifiche al circuito di riscaldamento, né integrare un riscaldamento a pavimento.

Una caldaia dura più di 20 anni

Prerequisito è la disponibilità di un locale adeguato per stoccare i pellet. Nella maggior parte dei casi è sufficiente lo spazio che era occupato prima dal serbatoio dell’olio combustibile. A seconda della situazione, si può utilizzare un locale con pareti inclinate o un serbatoio interrato. La regola generale è: per ogni kilowatt di potenza termica deve essere disponibile circa 1 m³ per lo stoccaggio, a una distanza non eccessiva dall’impianto di riscaldamento e dalla strada, in modo da semplificare il rifornimento con l’autocisterna. Se la distanza dalla strada è superiore a 20 metri e l’accesso è stretto, si raccomanda di provare una volta a far arrivare l’autocisterna prima di ordinare l’impianto.

Tecnologia per l’ambiente

Gli impianti a legna automatici non sono soltanto più pratici, ma sono anche nettamente più ecologici delle stufe a carica manuale. Infatti il processo di combustione viene costantemente controllato e ottimizzato. Le emissioni di polveri sottili sono di sei/sette volte inferiori rispetto ai vecchi impianti a legna in pezzi. Gli impianti automatici hanno un rendimento superiore al 90 %.

Nelle case unifamiliari vengono utilizzati principalmente pellet di legno. Questi producono molte meno polveri sottili rispetto alla legna in pezzi, perché sono standardizzati per dimensione e composizione e hanno un contenuto di umidità particolarmente basso. Non troppo grandi, non troppo umidi: questi sono gli elementi essenziali che rendono ecologico anche il riscaldare con la legna in pezzi. Nelle stufe a carica manuale bisogna anche prestare attenzione alla corretta combustione della legna, e l’uomo può fare errori. Gli impianti automatici bruciano invece la legna praticamente senza residui e soddisfano i requisiti di igiene dell’aria anche senza filtri per le polveri sottili.

Combinare un riscaldamento a pellet con un impianto solare termico

Combinare un riscaldamento a pellet con un Energia solare termicaconviene: d’estate, quando il sistema è spento, l’acqua calda sanitaria viene prodotta dal sole. Gli impianti a pellet si sono costantemente evoluti dal profilo tecnologico e oggi il mercato propone sistemi molto efficienti. Al momento dell’acquisto si raccomanda di prestare attenzione all’etichetta energetica UE: normalmente i sistemi a pellet sono classificati A++ (vedi Topten (Business)).

La famiglia Diethelm si affida al legno e quindi a un riscaldamento neutrale per il clima

Quando il vecchio sistema di riscaldamento a olio si stava avvicinando alla fine della sua vita utile, i Diethelm hanno cercato delle alternative per riscaldare la loro casa di famiglia di 400 anni. La loro decisione: la casa, che aveva già il riscaldamento a legna prima del passaggio all'olio combustibile, doveva essere riscaldata con pellet di legno. La sostituzione del sistema di riscaldamento e quindi la conversione al riscaldamento rinnovabile è avvenuta senza problemi, come spiegano i proprietari di casa.

Efficienza energetica

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